Il limite psicologico dei 100.000 km si è radicato negli anni 60 e 70 quando effettivamente arrivati a quella soglia la maggior parte dei motori mostrava segni evidenti di usura, mangiavano olio e perdevano compressione.
In questa condizione il livello di inquinamento atmosferico era particolarmente elevato.
L’usura era così evidente che smontando la testata del motore era possibile vedere a colpo d’occhio lo scalino che si era creato nei cilindri.
A quel punto l’unico intervento applicabile era la sostituzione dei pistoni con quelli maggiorati e la contestuale rettifica dei cilindri.
Ovviamente anche questa costosa operazione aveva una durata di altri 100.000 km.
I Motori moderni sono cambiati molto, soprattutto per ottemperare le nuove normative che impongono al costruttore di mantenere i valori di omologazione fino a 100000 km.
A tal proposito pubblico uno stralcio del regolamento europeo.
Omologazione dei veicoli a motore n. 715/2007/CE del 20 giugno 2007
Le misure tecniche adottate dal costruttore devono inoltre essere tali da garantire che le emissioni dallo scarico e le emissioni per evaporazione risultino effettivamente limitate, conformemente al presente regolamento, per tutta la normale durata di vita dei veicoli in condizioni normali di utilizzazione. Pertanto, i controlli della conformità in condizioni d'uso vanno effettuati per 5 anni o 100000 km a seconda del caso che si verifica per primo. Le prove di durata dei dispositivi di controllo dell'inquinamento a fini di omologazione vanno effettuate per 160000 km.
Per ottenere tale risultato la durata della vita di un motore deve necessariamente superare i 500.000 km ed è stato ottenuto tramite la tecnologia delle lavorazioni meccaniche e dei processi di assemblaggio con tolleranze sempre più strette e serraggi di viti con sistemi a coppia elettronica controllata.
Inoltre l’avvento delle centraline elettroniche hanno permesso una maggiore regolazione dei cicli di funzionamento, eliminando i sovraccarichi delle forze, le detonazioni, anticipando problematiche avvisando tramite spie del quadro strumenti l’utilizzatore del veicolo.
Le leghe metalliche utilizzate per le varie parti di motore sono state anche loro migliorate.
In ultimo i lubrificanti di nuova generazione hanno permesso una riduzione considerevole dell’usura grazie alla nuova combinazione chimica ed all’aggiunta di additivi specifici.
Una menzione speciale anche alla pompa dell’olio che permette una lubrificazione ottimale del motore in maniera estremamente rapida, anche perché i motori moderni si avviano in meno di 2 secondi.
La vera criticità oltre i 100000 km è determinata dalla parti elettriche come alternatore, motorino di avviamento oppure come pneumatici, ammortizzatori, freni, testine avantreno e non sicuramente dal motore come ampiamente spiegato precedentemente.
Un buon ricondizionamento associato ad una buona garanzia permette una serenità di acquisto di un’autovettura usata ad un prezzo considerevolmente più basso rispetto ad un nuovo, mettendovi al riparo da inconvenienti inaspettati e costosi.
Acquistare autoveicoli da chi li ricondiziona e li ripara aiuta ad allungare la vita media degli stessi.
In ultimo dopo l’acquisto è fondamentale mantenere il veicolo in efficienza tramite la regolare manutenzione annuale o kilometrica seguendo scrupolosamente le indicazione del costruttore.